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  LE EMOZIONE E MOTIVAZIONI LA TEORIA DI DARWIN Il primo ad aver formulato una teoria sulla funzione delle emozioni è stato Charles Darwin (1809-1882). Per Darwin le emozioni hanno la funzione di migliorare l'adattamento di un organismo ad un ambiente. Con le emozioni negative (ad esempio la paura del buio) un organismo può evitare le fonti di pericolo, con quelle positive aumentare il suo benessere, sicurezza e possibilità di riprodursi. C'è un legame tra bisogni ed emozioni. I bisogni possono essere primari o fisiologici (sono costanti e universali) oppure altri più complessi che sono il prodotto della nostra educazione, cultura, società. In psicologia prende il nome di motivazione l'insieme dei pensieri e dei progetti che sviluppiamo per soddisfare i nostri bisogni. Motivazioni ed emozioni sono strettamente legate: emozioni positive nascono quando le motivazioni e i bisogni sono soddisfatti, altrimenti subentrano le emozioni negative (ad esempio il superamento o meno de
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  LA PERSONALITÀ La personalità è un insieme di caratteristiche di un individuo che restano abbastanza stabili nel tempo e ne guidano il comportamento, il modo di reagire alle situazioni ed entrare in relazione con gli altri.  Gli psicologi si sono chiesti se i tratti della personalità siano ereditari e quanto invece siano determinati dall'ambiente. Molti psicologi pensano che sia possibile parlare di una personalità innata, cioè ereditaria. Altri invece che sia soprattutto il frutto di esperienze vissute. Attualmente si considera che l'ereditarietà pesi per circa la metà nella formazione delle caratteristiche della personalità.  LE TEORIE SULLA PERSONALITÀ In epoca antica il medico dell'antica Grecia Ippocrate (460- 370 a.C) formulò la teoria dei 4 umori, secondo la quale nell'uomo esisterebbero 4 "sostanze" di base (gli umori) corrispondenti a altrettanti elementi naturali. In base alla prevalenza di uno di questi elementi sull'altro si avrebbero 4 tipi
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 LA CIVILTÀ EMPATICA Nella biologia evoluzionista ci sono stati grandi sviluppi sulla natura umana negli ultimi 10 anni. Da un esperimento su un macaco negli anni '90, gli scienziati hanno scoperto che, se guardo una persona che ha un'emozione, io sento ciò che sta avvenendo in quella persona, perché si attivano gli stessi neuroni, detti neuroni specchio . Quindi è possibile sentire le emozioni altrui. Da vari studi di neuropsicologia, neuroscienze e psicologia evolutiva si è scoperto che le persone sono programmate per la socievolezza. Il nostro impulso primario è quello di "appartenere". Infatti l'essere umano prova empatia.  L'ipseità è accompagnata dallo sviluppo empatico. Maturando l'ipseità, aumenta l'empatia. A 8 anni i bambini imparano che esiste la morte, che la vita è una sola ed è fragile, che ogni persona è unica e quindi riesce ad identificarsi nelle sofferenze altrui.  Empatia è il contrario di utopia. L'empatia c'è solo dove c&#
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    COMUNICAZIONE E LINGUAGGIO Gli esseri viventi, per sopravvivere hanno bisogno di scambiarsi informazioni. In particolare, gli esseri umani comunicano in modo più ampio e complesso degli altri esseri viventi.  La comunicazione presuppone il passaggio di un'informazione da un mittente a un ricevente , tramite l'uso di segni o segnali (ad es. un suono, una frase,...) ( codifica ). Il ricevente riceve l'informazione e si impegna nella sua comprensione ( decodifica ).  Roman Jakobson ha elaborato un modello del processo comunicativo con 6 elementi. Il mittente invia al ricevente un messaggio. Gli altri 3 sono: il contesto cioè l'ambiente in quale avviene la comunicazione; il codice cioè un linguaggio che deve essere condiviso fra i partecipanti; il canale cioè il mezzo che permette la diffusione fisica del codice.   Animali (senza flessibilità) e esseri umani (in modo molto complesso) comunicano attraverso i segni. Un segno è qualcosa che sta per qualcos'altro (
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 RAGIONAMENTO E INTELLIGENZA Le persone sono dotate di diversi livelli di intelligenza. L'ambiente in cui si cresce è fondamentale per lo sviluppo dell'intelligenza delle persone, indipendentemente dalle loro potenzialità. Esse devono essere "allenate". L'intelligenza non è solo il frutto delle capacità del singolo individuo, ma il prodotto del contatto con le altre persone. Infatti, l'autostima e la motivazione allo studio sono molto importanti. UNA O PIÙ INTELLIGENZE? Ci sono attualmente due scuole di pensiero: la prima dice che l'intelligenza è una qualità unica e generale la seconda dice che ci sono tante intelligenze di diverso tipo  Entrambe sono valide. Intelligenza generale: secondo chi la sostiene, una persona dotata di una buona intelligenza generale riesce a svolgere positivamente test su varie capacità. La differenza di abilità in un campo specifico è solo una conseguenza di una capacità intellettiva generale. Test di intelligenza e quoziente i
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  APPRENDERE E STUDIARE Ognuno apprende a modo suo e bisogna capire come si fa a studiare. In questo senso ci sono tre stili di apprendimento: le preferenze individuali ossia il modo in cui si impara: a) "dipendente" , per chi preferisce la relazione con l'insegnante e compiti da risolvere; b) "collaborativo" , per chi preferisce la discussione e i lavori di gruppo; c) "indipendente" , per chi preferisce attingere ai contenuti in modo autonomo. gli stili di elaborazione delle informazioni , ovvero gli " stili cognitivi" con cui una persona accumula conoscenze, le rielabora e riutilizza. la personalità , che comprende le motivazioni di ognuno ad apprendere o a ragionare sui problemi.   Gli stili di apprendimento secondo Cesare Cornoldi  sistematico/intuitivo; globale/analitico; impulsivo/riflessivo; verbale/visuale; convergente/divergente.   Gli stili di apprendimento secondo Robert Sternberg stile monarchico; stile gerarchico; stile oligarch
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 L'APPRENDIMENTO COME CONDIZIONAMENTO Alla base dell'accumulo di conoscenza c'è la capacità di associare e collegare fenomeni o idee. Ad esempio la gazzella quando vede il leone lo collega automaticamente al pericolo.  Il fisiologo russo Ivan Pavlov scoprì questo meccanismo studiando il condizionamento "rispondente" ossia l'apprendimento di risposte comportamentali a certi stimoli (ad esempio gli studi condotti sui cani ( riflesso condizionato) . Associando uno stimolo incondizionato (ossia naturale, ad esempio il cibo)a- uno stimolo condizionato (ossia artificiale, ad esempio il suono) si ha una risposta condizionata (la salivazione al solo suono).   Ivan Pavlov (1849- 1936), premio Nobel nel 1904     Gli studi di Pavlov furono poi ripresi dall'americano Skinner (un autore del comportamentismo) , che teorizzò il cosiddetto condizionamento operante. Quest'ultimo consiste in un tipo di apprendimento nel quale un'operazione nuova viene imparata att