APPRENDERE E STUDIARE
Ognuno apprende a modo suo e bisogna capire come si fa a studiare. In questo senso ci sono tre stili di apprendimento:
- le preferenze individuali ossia il modo in cui si impara: a) "dipendente", per chi preferisce la relazione con l'insegnante e compiti da risolvere; b) "collaborativo", per chi preferisce la discussione e i lavori di gruppo; c) "indipendente", per chi preferisce attingere ai contenuti in modo autonomo.
- gli stili di elaborazione delle informazioni, ovvero gli " stili cognitivi" con cui una persona accumula conoscenze, le rielabora e riutilizza.
- la personalità, che comprende le motivazioni di ognuno ad apprendere o a ragionare sui problemi.
Gli stili di apprendimento secondo Cesare Cornoldi
- sistematico/intuitivo;
- globale/analitico;
- impulsivo/riflessivo;
- verbale/visuale;
- convergente/divergente.
Gli stili di apprendimento secondo Robert Sternberg
- stile monarchico;
- stile gerarchico;
- stile oligarchico;
- stile anarchico.
LE STRATEGIE DI APPRENDIMENTO
Metacognizione: è la riflessione sui nostri modi di pensare e imparare.
Ripetizione: è una tecnica usata soprattutto dai bambini, ma non sempre è efficace.
L'associazione e le immagini mentali: sono due metodi per memorizzare. Il primo consiste nell'associare quello che si deve ricordare con qualcosa che già si conosce. Il secondo consiste nell'associare informazioni a immagini.
Apprendimento volontario e non volontario: tramite un esperimento di George Mandler si è dimostrato che non sempre la memorizzazione intenzionale (cioè voler imparare qualcosa in modo volontario) è migliore della memorizzazione incidentale (cioè imparare un'informazione senza aver deciso di memorizzarla.
L'organizzazione delle informazioni: l'esperimento di Mandler ha dimostrato che per memorizzare è importante organizzare le informazioni, cioè metterle in ordine. Bisogna quindi impostare delle gerarchie in ciò che si vuole studiare.
- sottolineare: farlo troppo è inutile, bisogna isolare i concetti più importanti;
- prendere appunti e note: non bisogna cercare di ricopiare tutto, ma anche qui cogliere i concetti più importanti;
- schematizzare: utili per avere la visione d'insieme di un testo;
- riassumere: è uno schema in forma discorsiva;
- fare grafici e diagrammi: uno schema può essere sviluppato graficamente.
I DISTURBI DELL'APPRENDIMENTO
Le limitazioni più serie legate all'apprendimento sono:
- i disturbi specifici dell'apprendimento (DSA) sono dislessia (difficoltà nella lettura), discalculia (difficoltà nel calcolo), disgrafia (difficoltà nella scrittura). Le persone con DSA non presentano deficit sensoriali e non provengono necessariamente da ambienti familiari svantaggi;
- i disturbi dovuti a deficit sensoriali sono legati all'udito e alla vista e non sempre sono semplici da diagnosticare e se non vengono scoperti si rischiano ritardi permanenti a causa della demoralizzazione che ne deriva;
- la correlazione tra abbandono scolastico e problemi di apprendimento (effetto di una situazione sociale complessa o di un problema psicologico).
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